Questo è ciò che emerge dallo studio condotto da McCann Truth Central, global intelligence unit di McCann Worldgroup, sul tema dell’ageing, Truth about Age – TAA”, con una campionatura di oltre 30 paesi e 24.000 persone.

Ormai è certo, grazie all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che entro il 2050 vivremo in un mondo over 60, (una persona su cinque avrà più di 60 anni) rendendo l’Italia il paese più vecchio del mondo dopo il Giappone.

Dallo studio emerge che la fotografia scattata su circa 24.000 persone, di età

compresa tra i 20 ed i 70 anni, in 29 paesi, supportata da una ricerca qualitativa in 36 paesi in tutto il mondo, ritrae una fascia over 65 sempre meno classificabile nella casella e negli stereotipi fino ad ora considerati e ci restituisce un’immagine di età fluida e inaspettata.

Risulta che 2/3 delle persone di circa 70 anni, credono che “tu non sia mai troppo vecchio per un appuntamento romantico”, mentre il 57% dei ventenni ha più paura della morte.

Dati globali riscontrano che il 70% dei 70enni vive con un atteggiamento positivo, che porta più libertà e felicità e che non mina la capacità di mantenere una mente e uno spirito attivo.

Gli italiani si sentono infatti meno vecchi della media globale, ma i più anziani pensano sempre all’invecchiamento” (37% Italia contro 22% della media mondiale) e il tema delle limitazioni fisiche preoccupa particolarmente e maggiormente rispetto resto del globo (33% contro 25%).

Si riscontra che in Italia i settantenni fanno più esercizio fisico rispetto alla media mondiale (6 ore alla settimana contro 5) mangiano il cibo giusto.

Da Truth about Age emerge quindi che ormai non ci si colloca più dentro un “range di età” ma “dentro un modello di vita”.

Luca Lindner, Global President McCann Worldgroup dichiara – “L’invecchiamento non è solo una preoccupazione degli anziani e vivere non è solo un pensiero da giovani, siamo in un momento cruciale nella storia umana, dove le tradizionali aspettative sull’età sono messe in discussione in tutte le fasce d’età.”

Differenti dati si evincono: in Giappone, il 40% della popolazione sarà over 65 entro il 2060 mentre in Bolivia l’età media è 24.

Come già riscontrato, per gli over 70 la vecchiaia è vista in modo più positivo in tutto il mondo, al contrario le persone che hanno più paura della morte sono i ventenni, coloro i quali pensano di più all’invecchiamento ne hanno trenta.

Come affrontare quindi la percezione dell’età in questa realtà globale?

Le linee guida sono quattro:

Uno: Start young! – Risultati raccolti indicano che le persone tra i 20

ed i 30 anni hanno un’attitudine più negativa all’invecchiamento che le persone più adulte (50% vs una media del 43% che scende a 33% nei 70enni). Esiste un’opportunità per iniziare con i giovani un discorso sul futuro.

Due: Festeggiare le conquiste Troppo spesso l’invecchiamento è considerato come un processo negativo. Eppure i dati indicano che la vita diventa più ricca e felice con il tempo. 2/3 degli anziani si positivizzano e diventano più spirituali ed idealisti col passare del tempo.

In questo contesto non deve sorprendere che stanno emergendo nuovi modelli di pensionamento. Vale la pena riflettere sul fatto che concetti come “pensione”, “nido vuoto”, “riduzione” legati agli anziani non sono più attuali. Hanno lasciato il passo a temi come “conquista”, “lifestyle”, “tempo libero”.

 

Tre: Non considerare l’età come un numero – Il 19% del campione guarda all’invecchiamento come un viaggio di opportunità illimitate e come crescita personale (Ageless adventurers),, il 20% lo vive come un momento di impegno con la comunità e arricchimento dei rapporti (Communal Caretakers), il 17% come un processo di maturità e acquisizione delle responsabilità degli adulti (Actualizing Adults), il 20% come declino e perdita della loro giovinezza e vitalità ed infine la parte del campione più spaventata (Future Fearers – 20%) che vede il passare degli anni come un momento di ansia e incertezza dovuta a rischi associati alla vecchiaia.

Questa segmentazione offre sicuramente spunti differenti a seconda del Paese di appartenenza:

in Cile, il paese con il tasso di invecchiamento più veloce in America Latina, ha la proporzione più alta di Ageless Adventurers (37%) rispetto a qualsiasi paese nel sondaggio.

In Italia : Future Fearers (43%) e Ageless Adventurers (32%).

 

Quattro: Promuovere i rapporti intergenerazionali –

Il 70% delle persone dice infatti che è importante stare con persone più giovani, ma il 66% pensa che è anche importante spendere tempo con persone che sono più vecchie di te.

In India si pensa che la chiave per un buon invecchiamento sia essere rispettati dalla società.

In UK a fare la differenza è un buon senso dell’umorismo mentre in Giappone dormire il più possibile.

In Italia, come già evidenziato, la chiave per invecchiare felicemente è il buon cibo e quindi mangiare bene.

 

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